25 marzo 2018 – Escursione Gole del Calore


Escursione Le Gole del Calore da Felitto
Intersezionale CAI Napoli – CAI Montano Antilia – CAI Melfi
Gruppo montuoso: Alburni – Paco del Cilento Vallo di Diano
Quota massima: 420 metri
Dislivello: 400 metri circa (tenendo conto dei saliscendi)
Sviluppo totale del percorso: circa km 9
Durata: ore 4:30 (escluse soste)
Difficoltà: E
Equipaggiamento: scarponi, giacca a vento, bastoncini, abbigliamento a strati.
Trasporto: Bus (prenotarsi per tempo)
Accompagnatori: Giuliana Alessio CAI Napoli (339 6545655)
Note:
Per chi lo vuole a Tempa Calore si potrà pranzare in Agriturismo ‘Il Rustico’ , al prezzo di 15 euro, con i tipici fusilli cilentani di Felitto. Avvisare preventivamente in caso di necessità alimentari particolari. Prenotare per tempo

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Descrizione
l percorso parte direttamente dal centro di Felitto, si inoltra tra le ripide pareti rocciose del Monte Faito e del Monte Ceglie e risale il corso del fiume Calore fino a raggiungere il ponte medioevale a schiena d’asino in territorio di Magliano, per poi proseguire verso Tempa Calore, termine dell’escursione.
Dalla piazza principale del paese un viottolo in discesa proietta istantaneamente fuori dall’abitato e già dopo pochi minuti di cammino ci si immerge nel caratteristico paesaggio delle gole; si continua a scendere fino ad un piccolo ponte che consente di raggiungere la sinistra orografica del fiume. Da qui si prosegue con andamento pressoché pianeggiante lungo il bordo di un vecchio sistema di canalizzazione delle acque fino alla località Remolino, dove, in corrispondenza della diga, si attraversa nuovamente il letto del fiume per riguadagnare la destra orografica, e ci si ritrova quindi nello scenario più tipico e selvaggio delle gole, seguendo il sentiero che comincia a presentare qualche risalita alternata a brevi discese. Dopo circa un’ora e 40 dalla partenza si raggiunge il Ponte di “Pietra Tetta”, caratteristica e suggestiva formazione naturale: un vero e proprio ponte di pietra, costituito da enormi massi precipitati dall’alto e incastrati tra le pareti rocciose. Qui la sosta è d’obbligo.
Si riprende il cammino procedendo in direzione del ponte di Magliano lungo un percorso caratterizzato da saliscendi che adesso si fanno più decisi; in alcuni punti si arriva quasi a toccare l’acqua, per poi risalire fino alla base di una spettacolare parete di rocce rossastre.
Il tratto successivo, attraverso una breve ma ripida salita, conduce in un punto particolarmente panoramico del percorso; da qui si può ammirare il sottostante ponte medioevale, posizionato proprio all’inizio delle gole.
Si percorre la ripida discesa fino a raggiungere la quota del fiume, per un’altra sosta d’obbligo ed un affaccio dal suggestivo ponte; si risale infine lungo una vecchia sterrata verso Tempa Calore, dove termina l’escursione.
Osservazioni geologico-naturalistiche
Il percorso proposto si colloca nel cuore del Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano-Alburni, a cavallo di due grosse dorsali montuose con caratteristiche diverse: a Nord-Est si snodano i massicci prevalentemente calcarei del gruppo dei M. Alburni e del M. Cervati, con morfologie aspre e pareti verticali, a Sud-Ovest invece si snodano le dorsali flyschoidi (arenarie, marne, argille) del M. Gelbison, M. Centaurino, M. Stella, che presentano morfologie meno aspre e pareti meno acclivi perché formate da rocce a maggiore erodibilità.
I due grossi sistemi montuosi sono separati dal fiume Calore, detto ‘Salernitano’ per distinguerlo dal Calore Irpino, che grazie alle particolari specie vegetali ed animali presenti nel suo habitat, ed alla spettacolarità delle forre che ha scavato, è stato sede di una Riserva Naturale già prima che nell’area venisse istituito il Parco Nazionale. Dal punto di vista dell’origine geologica, tale separazione avviene lungo grosse faglie distensive, ovvero grosse fratture di origine tettonica con spostamento dei blocchi a contatto, che si sono impostate in concomitanza e subito dopo la fase orogenetica compressiva che ha interessato tutta la catena Appenninica Meridionale. Tali faglie hanno quindi costituito vie preferenziali per lo sviluppo dei corsi fluviali quali il Calore, che può essere considerato il fiume per eccellenza del Parco e che presenta fra i paesi di Magliano Nuovo e Felitto, nell’ampia vallata in cui ha scavato il suo corso, spettacolari fenomeni di carsismo ed erosione fluviale quali marmitte dei giganti, rapide, cascate e grossi massi incastrati l’uno nell’altro (Ponte di Pietra Tetta). In particolare le marmitte dei giganti, ovvero cavità circolari che lungo il Calore sono particolarmente spettacolari, rappresentano delle ‘sculture’ naturali dovute all’azione erosiva dell’acqua nelle fasi di piena.
I due maggiori fiumi del Parco, il Calore e l’Alento, quest’ultimo ha anche dato il nome al ‘Cilento’, nel Medioevo costituivano inoltre vie di comunicazione essenziali fra la costa tirrenica e l’entroterra; in particolare il centro storico di Felitto è arroccato su una rupe che domina la vallata del Calore, in posizione strategica e di controllo su di essa, e conserva i caratteri medievali dell’antica tessitura urbanistica.

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