17 giugno (sabato) – Parco Regionale dei monti Picentini: Monte Terminio, la via delle Terrazze
Dislivello : 1000 m
Durata : 6 ore
Difficoltà: E / EE
Acqua: non disponibile lungo il percorso
Cartografia consigliata: carta del Parco dei Picentini (1:25000) edita dall’Ente Parco e dal CAI Campania reperibile nelle sedi del Parco
Pranzo al sacco (da condividere insieme)
Criticità: Il sentiero non presenta particolari criticità se si escludono pendenze ed esposizione. Si consiglia adeguata preparazione fisica, idoneo abbigliamento e passo sicuro.
Direttori: Antonio Di Palma – 338.3723973, Luigi Iozzoli – 335.5645512 (possibile contattare per prenotazioni anche Simone Merola 3931971038)
Prenotazioni escursione (obbligatoria) entro giovedì 15/06/2017.
Percorso di andata e ritorno: si parte da Varco del Faggio, lungo la statale 574, luogo di valico e punto di snodo di vari sentieri del Parco puntando verso la Forcella, formazione rocciosa panoramica. Dalla Forcella si imbocca il tratto propriamente detto delle terrazze per l’alternarsi di pianori esposti su balconate naturali dalle quali è possibile godere di splendidi panorami verso il golfo di Salerno. Superato il m. Vernacolo si punta alla croce di ferro e si imbocca una delle più belle vie di risalita alla vetta del Terminio. Attenzione il percorso, seppur sicuro, è esposto in vari tratti quindi richiede assenza di vertigini e passo sicuro.
Percorso del ritorno: il percorso del ritorno segue quello dell’andata solo per un tratto.
Note descrittive: Il Terminio (1.806m)1 è una montagna dei monti Picentini, nell’Appennino campano, nei comuni di Montella e Volturara Irpina, in provincia di Avellino rientrante nel Parco regionale Monti Picentini. Rappresenta la vetta più alta della catena montuosa dopo il monte Cervialto, quest’ultimo di soli 3 metri più alto (1809 m.). La montagna è molto facilmente raggiungibile, meta di gitanti dalla vicina Salerno e da Napoli. Non di meno è montagna rigogliosa e selvaggia tanto che, non appena lasciate le aree più densamente frequentate, non è raro imbattersi in tracce di animali selvatici, primo tra tutti il lupo. Il percorso proposto è stato pensato per raggiungere la vetta della montagna senza passare dalle consuete e battutissime vie ma godendo della inimitabile esposizione degli antichi cammini “diretti”. Superato il monte Forcella sarà possibile vedere i resti di un impianto sciistico realizzato nei primi anni 70 del secolo scorso e presto abbandonato: testimonianza di come le ottuse politiche di promozione turistica possono inutilmente segnare la montagna. NB: il meteo e le condizioni del gruppo faranno decidere ai direttori di escursione eventuali variazioni di percorso che si rendessero necessarie.